Libera professione intra-moenia e trattenuta Balduzzi

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La Corte d’appello di Milano dispone che nella libera professione intra-moenia dei medici ospedalieri la "trattenuta Balduzzi" debba essere applicata sulle tariffe finali pagate dagli utenti e non riducendo i compensi dei medici

Legalilavoro Milano ha ottenuto di rovesciare l’esito inizialmente negativo di alcune controversie proposte da un gruppo di medici contro un importante ospedale milanese.

Il decreto 158 del 2012 (c.d. legge Balduzzi), modificando la legge 120/2007, aveva introdotto la trattenuta di una quota dei corrispettivi per l’attività libero-professionale interna (cioè quella che possono svolgere i medici che operano in esclusiva per l’ospedale), destinata a finanziare interventi di prevenzione e volti alla riduzione delle liste d’attesa. Le tariffe pagate dagli utenti in regime di “solvenza” contengono già una serie di voci destinate a coprire i costi complessivi di tale attività, ed il medico percepisce il suo compenso al netto di tali voci: in sostanza, il decreto Balduzzi ha aggiunto una ulteriore quota per le finalità ricordate.

L’azienda sanitaria per alcuni anni non si era preoccupata di dare attuazione al decreto finché con qualche anno di ritardo, e senza passare da un preventivo accordo sindacale (come prevedeva la novità legislativa), aveva preteso di effettuare le trattenute retroattivamente e sui compensi già percepiti dai medici per l’attività professionale "intra-moenia" già resa.

I medici, assistiti da Legalilavoro, contestavano dunque la legittimità di tale operazione, ritenendo che il corretto meccanismo di applicazione della trattenuta Balduzzi dovesse insistere sulle tariffe complessive pagate dagli utenti per le singole prestazioni specialistiche (previa rideterminazione delle stesse) e non solo sugli onorari dei sanitari.

La Corte d’Appello di Milano, riformando le pronunce emesse in primo grado dal Tribunale, ha accolto in tre diverse sentenze le istanze dei medici, rilevando come “la scelta del legislatore non era certamente quella di ridimensionare e scoraggiare il ricorso all’assistenza libero professionale intramuraria, ma piuttosto di renderla più funzionale, efficiente e meglio collegata al servizio sanitario nazionale”.

L’Ospedale dovrà dunque restituire a ciascuno dei medici le somme illegittimamente trattenute.


(Appello di Milano 15  novembre 2019)


25.11.19
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